COSA SONO LE SIRTUINE E QUALI SONO LE LORO FUNZIONI?
Le Sirtuine (SIRTs) sono delle proteine, naturalmente presenti nel nostro organismo, che hanno ricevuto una grande attenzione fin dalla loro scoperta, quando sono state associate all’allungamento della durata della vita nel lievito e si è capito il loro ruolo nell’invecchiamento cellulare. L’idea che potessero svolgere un ruolo anti-aging anche nell’uomo le ha rese bersaglio di molti studi che hanno cercato di capire la loro funzione nell’organismo, i meccanismi di azione e di attivazione. Così oggi sappiamo che queste proteine svolgono importanti funzioni metaboliche nell’organismo e hanno importanti ruoli sia a livello fisiologico che patologico.
Nelle nostre cellule esistono sette diverse sirtuine (SIRT1-SIRT7), ognuna con una diversa funzione e localizzazione. Alcune svolgono la normale funzione di modificare gli istoni, il cui ruolo fondamentale è quello di riorganizzare il DNA raggruppandolo in maniera ordinata, e di regolare la trascrizione dei geni. Altra azione è quella di legarsi a proteine nel citoplasma e nei mitocondri e quindi sono implicate nel regolare una grande varietà di processi, dal metabolismo alle patologie neoplastiche, fino alla neurodegenerazione o alle patologie oculari. Per questo hanno guadagnato nel tempo una notevole attenzione in campo medico e molti studi si sono concentrati su una Sirtuina in particolare chiamata Sirtuina 1 (SIRT1).
CHE COS’È NELLO SPECIFICO LA SIRTUINA 1 E COSA LA DISTINGUE DALLE ALTRE?
La SIRT1 è una proteina ubiquitaria presente in tutti i tessuti dell’organismo, che si localizza prevalentemente nel nucleo delle nostre cellule, anche se, in conseguenza a particolari condizioni fisiologiche, può uscire nel citoplasma per poi rientrare nel nucleo al termine delle sue funzioni. Nel corso degli anni, è stata protagonista di molti studi che hanno permesso di comprendere i suoi ruoli in molti processi fisiologici e patologici, legati alla sua capacità di interagire con molte altre proteine attivandole o inibendole. A questo punto, dopo aver compreso il suo importante contributo a livello organico, le ricerche si sono spostate sul cercare di comprendere cosa potesse attivare o inibire questa proteina e come tutto questo si potesse regolare. È emerso così che, il principale meccanismo in grado di regolare SIRT1, è la restrizione calorica e che esistono alcune sostanze naturali in grado di “aumentarla” attraverso la sua attivazione. Tra queste sostanze, ad oggi, le più conosciute sono i polifenoli, gruppo eterogeneo di sostanze naturali particolarmente note per la loro azione positiva sulla salute umana.
POSSIAMO DIRE QUINDI CHE L’ATTIVAZIONE DI QUESTA PROTEINA HA UN NOTEVOLE EFFETTO POSITIVO SULLA SALUTE UMANA?
Sicuramente, la regolazione di SIRT1, è alla base di una maggiore qualità della vita nell’uomo. Oggi sappiamo che i polifenoli sono fondamentali per la salute umana e hanno un ruolo essenziale nella prevenzione dello stress ossidativo, nelle patologie cardiovascolari e tumorali e in molte altre patologie. Numerosi studi presenti nella letteratura scientifica suggeriscono che questa proteina, coinvolta nel metabolismo cellulare, può migliorare notevolmente lo stato della salute umana.
Si può sostenere che livelli maggiori di questa proteina, che tende a diminuire con l’avanzamento dell’età, possono portare diversi benefici alla salute, ritardando l’invecchiamento e prevenendo le patologie correlate all’età.
QUALI SONO LE PATOLOGIE SU CUI È CHIARO IL RUOLO DELLA SIRT1?
Quando fu scoperto il fondamentale ruolo della SIRT1 nell’allungamento della vita dell’uomo, tanto da essere ribattezzata “l’elisir di lunga vita”, questa proteina è diventata oggetto di studio da parte degli scienziati di tutto il mondo e numerosissimi nei campi della medicina.
- Nelle malattie metaboliche, come il diabete di tipo 2, una maggiore espressione di Sirt1 riduce l’insulino-resistenza e aumenta la secrezione di insulina dalle cellule β evidenziando inoltre un’attività protettiva sulle stesse cellule β.
- Nelle patologie oculari associate all’età (quali cataratta, glaucoma, degenerazione maculare) e nella retinopatia diabetica, una maggiore presenza di SIRT1 previene e migliora la condizione patologica.
- Nelle patologie cardiovascolari la Sirt1 evidenzia un’attività cardioprotettiva diminuendo i processi infiammatori e le calcificazioni vascolari correlate all’età.
- Nelle patologie epatiche aumenta il metabolismo degli acidi grassi, aumenta la mitocondriogenesi, diminuisce la gluconeogenesi e diminuisce il profilo lipidico nonché il colesterolo LDL (quello cattivo, per intendersi).
A livello muscolare, la SIRT1 aumenta la mitocondriogenesi, aumenta l’utilizzazione degli acidi grassi e aumenta l’azione dell’insulina, determinando una maggiore efficienza muscolare.
Importante è anche il suo ruolo nelle patologie neurodegenerative in quanto un aumento di SIRT1 comporta un’attività neuroprotettiva, antagonizzando gli effetti neurotossici legati all’accumolo di proteine beta amiloidi, i cui aggregati sono caratteristici, per esempio, nella patologia dell’Alzheimer. Inoltre, sempre una maggiore presenza di SIRT1, protegge le cellule SH-SY54 dalle tossine inibendo la loro morte che causa la patologia del Parkinson e inibisce i “Corpi di Lewy”, aggregati proteici anomali alla base della demenza associata a queste patologie.
Un altro importante filone di ricerca ha evidenziato come l’aumento di SIRT1 previene l’obesità indotta dalla dieta aumentando l’utilizzo dei grassi nel muscolo scheletrico, nel fegato e nel tessuto adiposo bruno, definendo questa proteina brucia grassi.
LA RICERCA HA INDIVIDUATO UN MECCANISMO PER POTER RISOLLEVARE I LIVELLI DI SIRT1 PER GODERE DEI SUOI VANTAGGI?
Per godere dei suoi vantaggi, a oggi, ottimi risultati si sono ottenuti attraverso l’associazione di 3 polifenoli: acido ferulico, il tirosolo e la berberina.
Infatti, l’associazione di questi polifenoli, ha evidenziato un’azione sinergica che è in grado di aumentare i livelli plasmatici e tessutali di SIRT1.
È importante sottolineare che queste sostanze di origine naturale non sono tossiche per l’uomo e che sono ben assorbite attraverso la somministrazione orale.